sábado, 16 de agosto de 2014

TEXTOS DE PADRE MATTA MESKIN


Textos de Padre Matta Meskin
  1. Enzo Bianchi. Matta el Meskin, un Padre del desierto. Ver
  2. Matta el Meskin. Presentación y Prólogo de "La experiencia de Dios en la oración". Ver
  3. Matta el Meskin. ¿Qué es la oración? Ver
  4. Matta el Meskin. La grandeza de la oración. Ver
  5. Matta el Meskin. La eficacia de la oración. Ver
  6. Matta el Meskin. Amar el ayuno. Ver
  7. Matta el Meskin. Negarse a sí mismo. Ver
  8. Matta el Meskin. El arrepentimiento. Ver
  9. Matta el Meskin. La purificación del corazón.Ver
  10. Matta el Meskin. Un espíritu contrito. Ver
  11. Matta el Meskin. La oración continua. Ver
  12. Matta el Meskin. Getsemaní y el sufrimiento. Ver
  13. Matta el Meskin. La pasión de Cristo en nuestra vida. Ver
  14. Matta el Meskin. Cristo ha resucitado. Ver
  15. Matta el Meskin. La amonestación del Espíritu Santo. Ver
  16. Matta el Meskin. Carta 22. Entre el dominio del ego y el descubrimiento de la propia nada. Ver
  17. Matta el Meskin. Entre la resurrección y la ascensión. Ver
  18. Matta el Meskin. La Ascensión. Ver
  19. Matta el Meskin. Tú cuando ores... Ver
  20. Matta el Meskin. La oración, ley espiritual. Ver

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terça-feira, 26 de março de 2013

CONSEILS POUR LA PRIERE par LE PERE MATTA EL MASKINE

CONSEILS POUR LA PRIERE
par

LE PERE MATTA EL MASKINE
père spirituel du Monastère de Saint Macaire
Monastère de Saint-Macaire au désert de SCETE
Wadi el Natroun
Traduction française publiée dans la revue Irénikon, 1986, pp 451-481

tout le texte
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I. LE CHRIST NOUS ATTEND
Dans la prière, le Christ nous rencontre et nous révèle sa volonté
II. EN LA PRESENCE DE DIEU
La prière est un don précieux
Dépasser les sensations par la foi
Prétextes pour échapper à la prière
L'ascèse du corps et l'ardeur de l'esprit
La prière et le temps
Le Christ participe à notre prière
L'Esprit Saint crie en notre coeur
Comment invoquer l'Esprit Saint ?
La prière, invitation divine au retour de la créature exilée
Nos soucis: comment les présenter dans la prière ?
III. TRANSFORMES EN CETTE MÊME IMAGE
La prière fréquente transforme l'homme au plus profond de son être
La prière de communion, d'union au Seigneur
La prière est plus puissante que le péché
La prière, échange d'amour avec Dieu
La prière, acte d'obéissance
La prière, école d'obéissance
La prière, capacité d'abandon à la volonté divine
Le sacrifice, plénitude de l'obéissance
IV. LA PRIÈRE POUR LES AUTRES
La prière, source de puissance pour les autres
Dieu emploie nos prières pour le salut des autres
Notre communion au Christ et notre communion aux souffrances des hommes
La recherche de soi dans la prière souille la prière
S'oublier soi-même dans la prière, c'est devenir ambassadeur du Christ
Nous avons grand besoin qu'on prie pour nous
La prière pour les autres est une grave responsabilité
V. L'ADORATION PURE DES ÊTRES SPIRITUELS
La prière de louange, d'adoration et de contemplation du visage glorieux du Christ


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quinta-feira, 17 de janeiro de 2013

L'oeuvre de Père Matta El-Maskîne

L'oeuvre de Père Matta El-Maskîne

sexta-feira, 10 de agosto de 2012

ARTIGOS DE MATTA EL MESKIN

/ 10 agosto 2012 15:35

Come crocifiggere l’ego in 7 punti essenziali (Matta El Meskin)

Come si realizza la sottomissione dell’ego a Dio affinché l’anima si liberi e viva in un abbandono totale alla volontà di Dio? 1. Sii attento a non fare affidamento alla tua sapienza personale e le tue capacità, a non nutrire bramosie umane per una qualche opera, nel timore che il tuo spirito si fermi, si oscuri la tua visione, la
/ 7 giugno 2012 18:48

Sesto anniversario della scomparsa dell’igumeno Matta El Meskin (2006-2012)

Per l’occasione del sesto anniversario della scomparsa dell’igumeno Matta El Meskin vi proponiamo alcuni articoli che Natidallospirito.com ha pubblicato di lui sinora. + Predicare è il grido di salvezza dei salvati (Matta al-Miskin) + Dio è amore (1Gv 4,8;16) (Matta El Meskin) + Sulla preghiera (Matta El Meskin) + Il pentimento (Matta El Meskin) + Sul peccato e la penitenza (Matta El Meskin) + L’uomo
/ 22 maggio 2012 18:04

Dio è amore (1Gv 4,8;16) (Matta El Meskin)

L’amore non rappresenta soltanto una caratteristica di Dio. Essa è, bensì, la sostanza della natura stessa di Dio e del suo essere ovvero l’amore è ciò che ci permette, in maniera più elevata di ogni altra cosa, di comprendere la natura di Dio. Se uniamo i due versetti di Giovanni Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è
/ 21 maggio 2012 18:45

Predicare è il grido di salvezza dei salvati (Matta al-Meskin)

Predicare, in arabo, significa “gridare”. E’ cioè chiamare con voce forte, come fece la Samaritana: ”La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?»” (Gv 4,28-29). Questa donna senza marito lasciò la brocca, dimenticò se stessa, non si
/ 3 marzo 2012 21:28

Sulla preghiera (Matta El Meskin)

Nel progetto di Dio, il fine della preghiera incessante è quello di produrre in noi, giorno dopo giorno, un ininterrotto cambiamento essenziale. Se desidera che la preghiera sia molto assidua è perché essa ci trasformi al di là della nostra natura; è ciò che accade quando sentiamo di essere diventati più grandi di noi stessi. Così dobbiamo supplicare insistentemente che
/ 4 agosto 2011 18:44

Il pentimento (Matta El Meskin)

L’umanità si è rallegrata per i primordi della fede ed è stata ravvivata dal martirio come sigillo della fede: adesso attende ancora un’epoca di pentimento che sarà una delle età spirituali più fiorenti e per nulla meno gioiosa e rigogliosa delle epoche precedenti, a condizione che il pentimento sia vissuto autenticamente. Il pentimento non è altro che una seconda vittoria
/ 12 marzo 2011 15:42

Sul peccato e la penitenza (Matta El Meskin)

La straordinaria potenza di Cristo, quale Dio che redime e ama fino alla morte, può essere percepita e sperimentata solamente dal peccatore prostrato a terra, rinnegato da tutti. ************* Il peccato non ha più diritto di esistenza e di cittadinanza all’interno della nostra nuova natura. Esso è divenuto come una macchia su un vestito: viene tolta in un batter d’occhio

/ 27 gennaio 2011 11:35

L’uomo vecchio che lotta contro l’uomo nuovo (Matta El Meskin, commento a Rm 7,22-8,2)

Infatti acconsento nel mio intimo [l'uomo nuovo spirituale] alla legge di Dio, ma nelle mie membra [l'uomo vecchio] vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente [la legge dell'uomo nuovo creato secondo Dio nella giustizia e nella santità della verità] e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra (Rm 7,22-23) Ecco la
/ 2 novembre 2010 15:31

«Perdonate affinché il Padre vostro vi perdoni» (Mc 11,25)

«Perdonate affinché il Padre vostro che è nei cieli vi perdoni» (cfr. Mc 11,25). Qui il baratto è impari. Infatti noi perdoniamo cose di poco conto mentre Dio perdona peccati talmente orrendi da far tremare le montagne. Nel momento in cui il Signore ci ha comandato di perdonare i peccati degli altri, in realtà ci ha messo davanti alla nostra
/ 15 settembre 2010 21:58

«Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò»

Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo (Gv 6,14-15) Ancora oggi il mondo, i governi, le chiese continuano a volere fare di Gesù il
/ 7 giugno 2010 22:24

Nell’anniversario della scomparsa di padre Matta al-Miskin

20.9.1919 – 8.6.2006 Per l’occasione vi proponiamo tutto ciò che Natidallospirito.com ha pubblicato di Matta al-Miskin sinora. + La preghiera continua e la preghiera di Gesù + La speranza in Cristo + L’obbedienza del Figlio e l’amore del Padre + Egli è…noi siamo + Il pane della vita + Intervista ad abuna Matta al-Miskin (1978) (video) + «Chi dite che
/ 19 gennaio 2010 20:16

Un santo egiziano contemporaneo: il monaco Andraus El Samu’ili

Episodi della vita di un santo egiziano contemporaneo… Padre Andraus El Samu’ili nacque attorno al 1887 in Egitto, nel governatorato di Bani Suef. All’anagrafe fu registrato con il nome di Yusef Khalil Ibrahim. A tre anni perse la vista. In una scuola del villaggio natale, imparò qualche salmo e alcuni versetti tratti dalla Bibbia. Date le scarse opportunità di istruzione
/ 13 dicembre 2009 23:06

La preghiera continua e la preghiera di Gesù (di Matta El Meskin)

La vita nel suo senso più profondo, si riassume in due atti costanti di un’estrema semplicità: il primo è l’amore la cui sorgente è Dio, il secondo è l’adorazione, che è il proprium della creazione: “Dio è amore” (1Gv 4,16); “Io non sono che pre­ghiera” (Sal 109,4). Questi due atti sono ininterrottamente co­stanti; così, Dio non cessa di amare la
Dopo averla santificata, lo Spirito santo ha reso Maria un “impasto di umanità” da cui ha ritagliato un’offerta sacrificale che il Figlio ha reso sua propria unendola alla sua divinità e che poi ha consegnata ai figli dei peccatori perché la innalzassero sulla Croce quale sacrificio per loro. La sapiente Maria ha serbato per sé il mistero del sacrificio fino

/ 12 luglio 2009 15:17

La paternità spirituale (di p. Matta al-Miskin)

Accanto alla parola di Dio e alla tradizione dei padri del deserto, in una fedeltà che si consolida e si rinnova giorno dopo giorno, c’è la figura del padre spirituale. Ancora oggi, benché provato dagli anni e dalla salute e costretto a vivere a una certa distanza dal monastero, Matta el Meskin non cessa di esercitare la sua paternità sull’intera
/ 9 giugno 2009 00:15

3° anniversario della scomparsa di P. Matta al-Meskin

20.9.1919 – 8.6.2006 prega per noi
/ 3 novembre 2008 21:14

Orgoglio ferito

Dobbiamo anche sapere che le tristezze esagerate e deprimenti, alle quali l’uomo si abbandona dopo aver peccato o inciampato, non sono che manifestazioni di un orgoglio ferito, di un’alta considerazione di sé e di una stima presuntuosa della propria volontà, le quali fanno sì che consideriamo la caduta indegna dell’alta idea che abbiamo di noi stessi e della forza della
/ 10 settembre 2008 19:48

«Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo giudica…la Parola»

Il giudizio dell’Antico Testamento era la lapidazione. I giudei credevano che il Messia avrebbe giudicato in questo modo (ed esempio ne è la donna colta in flagrante – Gv 8:1-11). Il giudizio di Cristo era di un’altra natura. Cristo è venuto a giudicare attraverso la Parola: «Io sono la Luce del mondo» (Gv 8:12), «Le parole che vi dico sono
/ 7 giugno 2008 18:23

La tiepidezza spirituale (di Matta El Meskin)

Il nemico perseguita la mia vita schiaccia la mia vita fino a terra mi fa abitare in luoghi tenebrosi come i morti, morti per sempre. (Sal 143:3) Durante la prova dell’aridità spirituale, la preghiera non è interrotta. Né del resto ci sono ragioni perché lo sia. L’anima, essendo rivolta con tutta la volontà verso Dio, non perde la sua capacità
/ 27 maggio 2008 22:50

Chi dite che Io sia? (Matta El Meskin)

Parlare di Cristo è difficile, difficilissimo, se le parole non sono frutto dell’esperienza e di un sentimento sincero. Ho vissuto un indicibile disorientamento. Parlare, sì, posso parlarne. Ma devo parlarne correttamente. Se ne parlo male, le mie parole mi condanneranno. E se dico qualcosa che io non sento, allora non sto parlando di Cristo. Ho vissuto momenti di tormento e
/ 21 maggio 2008 21:52

Intervista ad Abuna Matta El Meskin (1978)

Intervista ad Abuna Matta El Meskin (1978), in arabo e francese.
traduzione parziale in italiano: [Nel deserto] il padre [Matta-el-Meskin] ha iniziato a vivere in modo anacoretico; viveva completamene solo nel deserto in una grotta “[…] in seguito sono stato chiamato al Monastero ad essere padre di numerosi monaci cercando di applicare la vita
 
Ecco la maledizione di Dio scagliarsi su di Adamo: «Con il sudore del tuo volto mangerai il pane»[1]. E così, il mondo e con esso tutta la discendenza di Adamo lotta e suda per il proprio pane e molti non ne trovano morendo di fame. Finché, un giorno, udimmo la buona novella: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
/ 3 febbraio 2008 19:04

Egli è…noi siamo

Egli è il Capo e noi il corpo. È dunque possibile separare il capo dal corpo? Egli è la Base e noi l’edificio. Egli è la Vite e noi i tralci. Egli è lo Sposo e noi la sposa. Egli è il Pastore e noi le pecore. Egli è la Via e noi coloro che la percorrono. Noi siamo il
/ 4 gennaio 2008 02:38

L’obbedienza del Figlio e l’amore del Padre

L’obbedienza che Cristo offrì al Padre, fino alla passione e alla morte sulla Croce, sgorgava, fondamentalmente, dalla relazione sostanziale che lega il Figlio al Padre. Perciò era un’obbedienza perfetta ed assoluta. Ma il mostrarsi pubblicamente di tale obbedienza, nella passione e nella morte sulla Croce, è divenuto motivo perché anche noi otteniamo per mezzo di essa, per mezzo dell’imitazione che
/ 26 dicembre 2007 01:44

La speranza in Cristo

Se Cristo ci asciugherà dagli occhi ogni lacrima versata qui, allora ben vengano le lacrime. Di Lui non dice forse Davide: «Raccogli le mie lacrime negli otri tuoi; non sono esse nel tuo registro» (Sal 56:8)? Così, la “speranza di Cristo” ora ci risplende nei cuori come una forza propellente che ci dona energia per vivere, lontani da impotenza e

Come crocifiggere l’ego in 7 punti essenziali (Matta El Meskin)

Come crocifiggere l’ego in 7 punti essenziali (Matta El Meskin)

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Come si realizza la sottomissione dell’ego a Dio affinché l’anima si liberi e viva in un abbandono totale alla volontà di Dio?
1. Sii attento a non fare affidamento alla tua sapienza personale e le tue capacità, a non nutrire bramosie umane per una qualche opera, nel timore che il tuo spirito si fermi, si oscuri la tua visione, la grazia ti abbandoni e tu rischi di non vedere più il cammino divino, di perdere la verità, di cadere nella rete del nemico e di diventare schiavo del tuo ego e dei desideri degli uomini.
Guai a coloro che si credono sapienti, e si reputano intelligenti (Is 5,21)
2. Guardati dal credere di essere qualcosa di importante, che senza di te le cose si fermino e i lavori si interrompano, e così il tuo ego appaia importante ai tuoi occhi. Sappi che Dio può fare con un altro molto meglio di quanto non faccia con te; che può rendere deboli i forti e forti i deboli, rendere ignoranti i sapienti e sapienti gli ignoranti. Tutto quel che è buono e utile in te è di Dio e non tuo, e se tu non ne hai cura e nel tuo intimo non l’attribuisci a Dio, ti verrà tolto. E se ti vanti della tua intelligenza o della tua virtù, Dio le abbandona ed esse si trasformano in corruzione, rovine e mali;
3. Se il tuo ego teme la sottomissione a Dio, si sottrae all’abbandono a lui e si gloria del proprio potere; se tu attribuisci la tua intelligenza, la tua virtù e la tua riuscita a te stesso, Dio ti sottopone a correzioni che si ripetono, una dopo l’altra, a tribolazioni che si susseguono, fino a quando non ti sottometti e ti abbandoni a lui con umiltà. Ma se rifiuti la correzione e detesti subire la tribolazione, allora Dio ti abbandonerà a te stesso per sempre;
4. Sii attento quindi e presta bene ascolto, perché, o ti consideri realmente al pari di niente, in atti e in parole, fermamente deciso nel tuo intimo ad abbandonarti a Dio con tutte le tue forze e, in questo caso, ti liberi di buon grado dal tuo ego per la grazia di Dio; oppure verrai consegnato alla correzione fino a quando, costretto, ti libererai dal tuo ego. Farai bene quindi a scegliere il cammino della sottomissione volontaria, a considerarti fin da ora un nulla e a seguire la grazia sulle vie dello Spirito;
5. Sappi che la sottomissione a Dio e il totale abbandono alla sua volontà e al suo discernimento sono in realtà un dono e una grazia. Per ottenerlo, insieme alla preghiera e alla supplica, abbiamo bisogno della forza fiduciosa della fede dell’insistenza del cuore, affinché Dio non ci affidi alla correzione a causa del nostro ottenebramento e non ci lasci alla nostra sapienza. Inoltre, dobbiamo optare con grande determinazione per la rinuncia a noi stessi in ogni momento e in ogni occasione, non davanti al mondo, ma nell’intimo della nostra coscienza. Beato colui che scopre la debolezza e la mediocrità della propria anima, che l’ammette e la confessa davanti a Dio fino all’ultimo della sua vita;
6. Se subisci la correzione, sappi che si tratta di un bene immenso, perché Dio affida alla correzione l’anima che ha dimenticato la propria debolezza e si glorifica delle proprie capacità e successi. Dio la corregge fino a quando non si sia resa conto della propria debolezza: essa vi perviene soprattutto quando Dio non concede alcuno sfogo al suo sconforto bloccando l’io da ogni parte e lasciandolo in preda alle umiliazioni interiori o esteriori – dipendano dai peccati o dagli affronti -, finché l’anima giunga a detestarsi, a maledire la propria intelligenza, a negare la propria capacità e si affidi, infine, a lui, umile e contrita. In quel momento l’uomo non ha difficoltà a detestare il proprio ego; si augura addirittura che tutti si uniscano a lui per detestare quell’ego esecrabile. Tale è l’autentico cammino d’umiltà che conduce al totale abbandono alla volontà divina e che sfocia nella liberazione dell’anima dalla dominazione dell’ego, dai suo inganni, dalla sua ostinazione e dal suo orgoglio;
7. Se vuoi raggiungere la liberazione dell’anima attraverso il cammino migliore e più semplice, mettiti alla scuola della grazia, siediti ogni giorno, esamina i tuoi pensieri, le tue ragioni, le tue intenzioni, i tuoi obiettivi, le tue parole, le tue azioni alla luce della parola di Dio. Scoprirai allora la corruzione del tuo ego, la sua doppiezza, la sua malizia, i suoi inganni, il suo orgoglio, le sue sozzure… Se persevererai così ogni giorno con cuore contrito, potrai liberarti dall’ego menzognero e morboso e vincere progressivamente su di lui fino a sbarazzarti del suo ascendente. Allora ti renderai conto della gravità del disastro nel quale il tuo ego ti aveva trascinato quando gli obbedivi, quando ti compiacevi in lui, te ne gloriavi e ricercavi il suo rispetto e la sua dignità.
E nello stesso istante in cui, nell’intimo di te stesso, sarai sicuro di non essere nulla e che Dio è tutto, allora sarai veramente libero.
Matta El Meskin
igumeno
(tratto da: Matta El Meskin, L’esperienza di Dio nella preghiera, Qiqajon, pp.155-157)
Aiutateciasalvareibambini.org
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  6. La tiepidezza spirituale (di Matta El Meskin) Il nemico perseguita la mia vita schiaccia la mia vita fino a terra mi fa...

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terça-feira, 22 de maio de 2012

ARTIGOS DE MATTA EL MESKIN

L’amore non rappresenta soltanto una caratteristica di Dio. Essa è, bensì, la sostanza della natura stessa di Dio e del suo essere ovvero l’amore è ciò che ci permette, in maniera più elevata di ogni altra cosa, di comprendere la natura di Dio. Se uniamo i due versetti di Giovanni Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è
Nel progetto di Dio, il fine della preghiera incessante è quello di produrre in noi, giorno dopo giorno, un ininterrotto cambiamento essenziale. Se desidera che la preghiera sia molto assidua è perché essa ci trasformi al di là della nostra natura; è ciò che accade quando sentiamo di essere diventati più grandi di noi stessi. Così dobbiamo supplicare insistentemente che
L’umanità si è rallegrata per i primordi della fede ed è stata ravvivata dal martirio come sigillo della fede: adesso attende ancora un’epoca di pentimento che sarà una delle età spirituali più fiorenti e per nulla meno gioiosa e rigogliosa delle epoche precedenti, a condizione che il pentimento sia vissuto autenticamente. Il pentimento non è altro che una seconda vittoria
La straordinaria potenza di Cristo, quale Dio che redime e ama fino alla morte, può essere percepita e sperimentata solamente dal peccatore prostrato a terra, rinnegato da tutti. ************* Il peccato non ha più diritto di esistenza e di cittadinanza all’interno della nostra nuova natura. Esso è divenuto come una macchia su un vestito: viene tolta in un batter d’occhio
Infatti acconsento nel mio intimo [l'uomo nuovo spirituale] alla legge di Dio, ma nelle mie membra [l'uomo vecchio] vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente [la legge dell'uomo nuovo creato secondo Dio nella giustizia e nella santità della verità] e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra (Rm 7,22-23) Ecco la
«Perdonate affinché il Padre vostro che è nei cieli vi perdoni» (cfr. Mc 11,25). Qui il baratto è impari. Infatti noi perdoniamo cose di poco conto mentre Dio perdona peccati talmente orrendi da far tremare le montagne. Nel momento in cui il Signore ci ha comandato di perdonare i peccati degli altri, in realtà ci ha messo davanti alla nostra
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo (Gv 6,14-15) Ancora oggi il mondo, i governi, le chiese continuano a volere fare di Gesù il

20.9.1919 – 8.6.2006 Per l’occasione vi proponiamo tutto ciò che Natidallospirito.com ha pubblicato di Matta al-Miskin sinora. + La preghiera continua e la preghiera di Gesù + La speranza in Cristo + L’obbedienza del Figlio e l’amore del Padre + Egli è…noi siamo + Il pane della vita + Intervista ad abuna Matta al-Miskin (1978) (video) + «Chi dite che

Il giudizio dell’Antico Testamento era la lapidazione. I giudei credevano che il Messia avrebbe giudicato in questo modo (ed esempio ne è la donna colta in flagrante – Gv 8:1-11). Il giudizio di Cristo era di un’altra natura. Cristo è venuto a giudicare attraverso la Parola: «Io sono la Luce del mondo» (Gv 8:12), «Le parole che vi dico sono
Il nemico perseguita la mia vita schiaccia la mia vita fino a terra mi fa abitare in luoghi tenebrosi come i morti, morti per sempre. (Sal 143:3) Durante la prova dell’aridità spirituale, la preghiera non è interrotta. Né del resto ci sono ragioni perché lo sia. L’anima, essendo rivolta con tutta la volontà verso Dio, non perde la sua capacità
Parlare di Cristo è difficile, difficilissimo, se le parole non sono frutto dell’esperienza e di un sentimento sincero. Ho vissuto un indicibile disorientamento. Parlare, sì, posso parlarne. Ma devo parlarne correttamente. Se ne parlo male, le mie parole mi condanneranno. E se dico qualcosa che io non sento, allora non sto parlando di Cristo. Ho vissuto momenti di tormento e

Intervista ad Abuna Matta El Meskin (1978)

Intervista ad Abuna Matta El Meskin (1978), in arabo e francese.
traduzione parziale in italiano: [Nel deserto] il padre [Matta-el-Meskin] ha iniziato a vivere in modo anacoretico; viveva completamene solo nel deserto in una grotta “[…] in seguito sono stato chiamato al Monastero ad essere padre di numerosi monaci cercando di applicare la vita

Il pane della vita

Ecco la maledizione di Dio scagliarsi su di Adamo: «Con il sudore del tuo volto mangerai il pane»[1]. E così, il mondo e con esso tutta la discendenza di Adamo lotta e suda per il proprio pane e molti non ne trovano morendo di fame. Finché, un giorno, udimmo la buona novella: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Egli è il Capo e noi il corpo. È dunque possibile separare il capo dal corpo? Egli è la Base e noi l’edificio. Egli è la Vite e noi i tralci. Egli è lo Sposo e noi la sposa. Egli è il Pastore e noi le pecore. Egli è la Via e noi coloro che la percorrono. Noi siamo il
L’obbedienza che Cristo offrì al Padre, fino alla passione e alla morte sulla Croce, sgorgava, fondamentalmente, dalla relazione sostanziale che lega il Figlio al Padre. Perciò era un’obbedienza perfetta ed assoluta. Ma il mostrarsi pubblicamente di tale obbedienza, nella passione e nella morte sulla Croce, è divenuto motivo perché anche noi otteniamo per mezzo di essa, per mezzo dell’imitazione che
La vita nel suo senso più profondo, si riassume in due atti costanti di un’estrema semplicità: il primo è l’amore la cui sorgente è Dio, il secondo è l’adorazione, che è il proprium della creazione: “Dio è amore” (1Gv 4,16); “Io non sono che pre­ghiera” (Sal 109,4). Questi due atti sono ininterrottamente co­stanti; così, Dio non cessa di amare la
Dopo averla santificata, lo Spirito santo ha reso Maria un “impasto di umanità” da cui ha ritagliato un’offerta sacrificale che il Figlio ha reso sua propria unendola alla sua divinità e che poi ha consegnata ai figli dei peccatori perché la innalzassero sulla Croce quale sacrificio per loro. La sapiente Maria ha serbato per sé il mistero del sacrificio fino
Accanto alla parola di Dio e alla tradizione dei padri del deserto, in una fedeltà che si consolida e si rinnova giorno dopo giorno, c’è la figura del padre spirituale. Ancora oggi, benché provato dagli anni e dalla salute e costretto a vivere a una certa distanza dal monastero, Matta el Meskin non cessa di esercitare la sua paternità sull’intera
Orgoglio ferito
Dobbiamo anche sapere che le tristezze esagerate e deprimenti, alle quali l’uomo si abbandona dopo aver peccato o inciampato, non sono che manifestazioni di un orgoglio ferito, di un’alta considerazione di sé e di una stima presuntuosa della propria volontà, le quali fanno sì che consideriamo la caduta indegna dell’alta idea che abbiamo di noi stessi e della forza della

La speranza in Cristo

Se Cristo ci asciugherà dagli occhi ogni lacrima versata qui, allora ben vengano le lacrime. Di Lui non dice forse Davide: «Raccogli le mie lacrime negli otri tuoi; non sono esse nel tuo registro» (Sal 56:8)? Così, la “speranza di Cristo” ora ci risplende nei cuori come una forza propellente che ci dona energia per vivere, lontani da impotenza e
http://www.natidallospirito.com/

L'oeuvre de Père Matta El-Maskîne